Non usciva di casa da ottobre. Dopo quattro mesi, alla prima passeggiata assieme alla sorella, la ruotina anteriore della sedia a rotelle si impunta in una buca e lei cade in avanti, con la faccia sull’asfalto. Valeria Lombardo, 27 anni, di Palermo, costretta sulla sedia a rotelle da 13 anni dalla distrofia muscolare congenita, ha familiarità con i disagi che gran parte delle persone con una disabilità subiscono in Italia. Ma non si arrende.
Mercoledì 21 febbraio 2024, alle sette di sera, in via di Serradifalco, quasi all’imbocco di piazza Principe, a Palermo, quando Valeria finisce sull’asfalto arrivano tutti. I vigili, la polizia, l’ambulanza. Valeria ha il volto tumefatto e insanguinato. Ha il setto nasale fratturato, attesta la Tac. La bocca è gonfia e gli incisivi si muovono. È traumatizzata e avvilita.
‘Ho dovuto portarla io al pronto soccorso, con la mia macchina, perché l’ambulanza voleva trasportarla sdraiata sulla barella, ma lei non può stare in quella posizione senza respiratore. L’ho presa in braccio e l’ho caricata sul sedile’, racconta Vittoria, la mamma di Valeria.
Prima il pronto soccorso, il giorno dopo la visita in ortopedia all’ospedale, poi il dentista. ’La caduta ha provocato a Valeria una lussazione dei denti. Ma la bocca è tumefatta e ora non si può intervenire. Bisogna aspettare tre settimane per capire cosa fare’, spiega Vittoria.
La bella dentatura è stata una conquista per Valeria. Fino ai 14 anni camminava ma cadeva spesso, a causa della malattia, e alla fine gli incisivi si sono spezzati. Li ha fatti sistemare e ora ci tiene tantissimo.
Uscire e sorridere agli altri non è però semplice. Valeria è bloccata in casa. Non le è possibile uscire in autonomia.
Una casa accessibile – anche economicamente – la aspetta da 15 anni. La richiesta di sua mamma, sola con tre figli piccoli e senza lavoro, però, non è mai arrivata in cima alle liste della ‘emergenza abitativa’ di Palermo. Insieme hanno lottato e superato le curve più strette grazie all’aiuto della mamma e delle sorelle di Vittoria.
L’ingresso al condominio in cui abita Valeria, in affitto, con la mamma, una sorella e un fratellino, oggi di 17 e 13 anni, è preceduto da sei gradini. Per superarli la giovane viene sollevata con tutta la sedia.
La richiesta di abbattere questa gradinata – formalizzata solo pochi giorni fa, dopo ‘richieste verbali’ – sarebbe possibile anche in caso di indifferenza dei condomini, visto che la famiglia di Valeria è disposta a pagarne le spese.
‘L’ordinanza della Cassazione n. 31462 del 5 dicembre 2018 stabilisce che, anche in caso di contrarietà dei condomini, il disabile può fare installare, a proprie spese, il montascale, l’ascensore e qualsiasi altra struttura mobile necessaria al superamento delle barriere architettoniche’, spiega l’avvocato Dario Dongo, fondatore di Égalité onlus. NOTA sentenza
Interpellata da Égalité onlus su questa situazione, l’amministratrice del condominio in questione, che ci ha chiesto di rimanere anonima, risponde in due fasi.
Dapprima, afferma: ‘Non ho nessuna richiesta di installare uno scivolo. Se l’avessi ricevuta avrei risposto quello che prevede la legge: si porta la richiesta in assemblea condominiale e in caso di rifiuto, trascorsi 90 giorni, si può procedere all’abbattimento delle barriere architettoniche a spese del richiedente’. In effetti, soltanto la sera stessa la famiglia di Valeria invia una richiesta scritta.
Il giorno successivo, tra incomprensibili minacce di rivolgersi a un avvocato per impedire la nostra ricerca di informazioni, la donna conclude che
– ‘per abbattere i 6 gradini occorrerebbe una lunghezza dello scivolo che andrebbe a finire oltre il portone d’ingresso, nella strada
– pertanto l’unico sistema è il montascale.
Basta che la signora mi presenti la tipologia, la foto e il modo di collocazione e sarà mia cura informare i Condomini.
La spesa sarà a carico della signora, l’uso sarà privato.
Tra l’altro il portatore di handicap può usufruire di agevolazioni’.
Tutto chiaro, ma su cosa poggia la certezza che nessun altro condomino – anziani, mamme con passeggino – sia interessato all’abbattimento della barriera architettonica?
Senza mai avere ricevuto una richiesta, senza avere portato l’argomento in assemblea condominiale, l’amministratrice già sa che ‘Nessuno è interessato all’abbattimento delle barriere architettoniche’.
L’abitudine di considerare l’abbattimento di una barriera architettonica come un bisogno del disabile invece che come un miglioramento utile a tutti è dura a morire.
In ogni caso, il sollevatore elettrico non è adatto a Valeria. Questo abbiamo spiegato al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, chiedendo se la città ha istituito liste di emergenza abitativa riservate ai disabili. Questi cittadini, del resto, difficimente possono occupare abusivamente un alloggio. Come invece hanno fatto in molti, impossessandosi senza titolo dei beni sequestrati alla mafia. E premiati da una sanatoria appena decisa dal Comune di Palermo. (2)
‘Palermo è una città bellissima, ma nello stesso tempo ha molte pecche grazie a chi non la sa governare. Per noi che viviamo una disabilità è tutto molto più complicato e questa città non aiuta.
Dai marciapiedi frantumati agli scivoli che non esistono e dove ne esiste qualcuno si trova sempre qualche macchina parcheggiata grazie l’inciviltà della gente. Per me pensare di fare una passeggiata inizia ad essere rischioso dal momento in cui esco dalla porta di casa’, dice Valeria Lombardo.
La giovane palermitana ha però una passione che può aiutare a travalicare ogni limitazione cittadina. Ama viaggiare e scoprire nuovi paesi lontani. Dove peraltro l’accessibilità è a cinque stelle. Prossima tappa Dubai, ad aprile. Dopo lo choc della caduta sta pensando di annullare la partenza. Pessima idea.
Marta Strinati
In copertina, Valeria Lombardo
(1) Corte di Cassazione, sez. II Civile, Ordinanza n.31462 del 05/12/2018. Mister Lex. https://www.misterlex.it/cassazione-civile/2018/31462/
(2) Claudia Brunetto. Il sindaco Roberto Lagalla: “La sanatoria per l’occupazione delle case? Serve per conoscere l’identità di chi le abita”. La Repubblica. 29.2.24 https://palermo.repubblica.it/cronaca/2024/02/29/news/il_sindaco_roberto_lagalla_la_sanatoria_per_loccupazione_delle_case_serve_per_conoscere_lidentita_di_chi_le_abita-422228150/