Dopo le sigarette elettroniche e i liquidi da svapare, è la volta dei sacchetti di nicotina aromatizzati e dolcificati. L’ultimo business dell’industria del tabacco suscita timori per il rischio di indurre assuefazione tra i giovanissimi. E un test del mensile dei consumatori francesi 60 Millions de consommateurs ne rivela la contaminazione con sostanze tossiche.
I nicotine pouches sono piccoli incarti usa e getta in cellulosa contenenti sali di nicotina, aromi, edulcoranti e altre sostanze. Si consumano ponendoli tra il labbro superiore e la gengiva per assimilare in circa 30 minuti la dose di nicotina contenuta.
La novità studiata dall’industria del tabacco – la francese Nicoswitch, Velo di British American Tobacco, Zyn di Philip Morris International ed Estonian Nois, per ora – vanta l’utilità di una somministrazione di nicotina senza emissioni, fruibile anche in luoghi ove vige il divieto di fumo.
È proposta ai fumatori come strumento utile nel percorso di disassuefazione, ma ha il giusto appeal per sedurre gli adolescenti: sapore dolce in diversi gusti, piccola confezione rotonda, consumo di nicotina ‘pulito’, senza emissioni né odori sgradevoli, facile da assumere ovunque, persino a scuola durante le lezioni.
Prezzo e quantità dei sacchetti di nicotina per confezione sono simili a quelli del pacchetto di sigarette ‘a combustione’. La dose di nicotina e il gusto sono variabili. La vendita avviene in tabaccheria o online.
L’assenza di tabacco e derivati è il jolly dei sacchetti di nicotina. Questi prodotti sono infatti esclusi dal campo di applicazione della Tabacco Products Directive 2014/40/EU della Commissione europea sui prodotti del tabacco. La norma, si ricorda, ha vietato lo snus, il tabacco umido per consumo orale, nella UE, a eccezione della Svezia, che ha chiesto e ottenuto la deroga. Ma nulla ha previsto per le nicotine pouches, con nicotina ma senza tabacco.
La formula edulcorata e aromatizzata di questi somministratori di nicotina solleva preoccupazione per il rischio di diffusione e abuso tra i minori e per gli effetti nocivi anche a carico degli adulti.
L’industria del tabacco cerca di sottrarsi alle proprie responsabilità per eventuali intossicazioni e reazioni avverse riferendo tali rischi nelle avvertenze sul packaging mediante
– l’alert generico, ‘La nicotina crea forte dipendenza. Sconsigliato ai non fumatori’
– altre informazioni, scritte ovviamente in caratteri microscopici sul retro della confezione. Philip Morris International sulle sue Zyn, per esempio, riferisce dei pericoli per chi soffre di diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete, epilessia, convulsioni. Oltre che dei rischi di irritazione e allergia, fino a difficoltà respiratorie.
Oltre alla nicotina, i nicotine pouches contengono altre sostanze destinate a venire assimilate mediante la mucosa della bocca e la saliva.
Le Zyn Cool Mint di Philip Morris International, secondo l’area FAQ del sito aziendale, contengono cellulosa derivata dal bambù, acqua e aromi. Da quanto si intravede nelle immagini delle scatoline, tuttavia, si rileva anche la presenza di acesulfame k (E 950), un dolcificante artificiale che WHO (World Health Organization) sconsiglia – al pari di altri edulcoranti di sintesi – perché espone a malattie come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità. (1)
L’edulcorante E 950, il cui potere dolcificante è circa 200 volte superiore a quello del saccarosio, è un ingrediente sempre presente nei sacchetti di nicotina. Lo troviamo anche nei francesi Dlice by Kapz gusto ‘menta di ghiaccio’, ove compaiono altre sostanze problematiche, come
– maltitolo (E 965) e idrossi-propil-cellulosa (E 463), entrambi responsabili di disagi intestinali come gonfiore e diarrea;
– coloranti come la tartrazina (E 102), che può causare reazioni allergiche e quando presente negli alimenti richiede l’avvertenza in etichetta ‘Può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini’, e il Blu brillante FCF (E 133), che uno studio del 2015 associa a un possibile effetto citotossico e genotossico sui linfociti umani; (2)
– olio MCT (Medium Chain Triglycerides), grassi ottenuti dalla lavorazione di oli (cocco o palma);
– gelatina animale (da pelle di suini e bovini, com’è certo quando non viene precisato altrimenti); (3)
– aromi, molecole di sintesi per creare i vasti gusti.
Altre sostanze sono presenti come contaminanti. Un test comparativo della rivista dei consumatori francesi ’60 Millions de Consommateurs’ su sette sacchetti di nicotina rivela che
– in tutti i campioni è stato trovato dell’arsenico. In alcuni anche piombo, antimonio, molibdeno e cromo;
– i livelli di nicotina sono diversi da quelli dichiarati. In diversi prodotti il reale contenuto è inferiore fino a un quarto di quanto riferito sulla confezione. Ciò rivela la mancanza di controllo da parte dei produttori e pone problemi in caso di un percorso per la cessazione dal fumo (scopo ufficiale dei sacchetti di nicotina).
Troppi rischi e benefici per la disassuefazione non provati. Per questo, contro le bustine di nicotina cresce la richiesta di un divieto totale.
‘Belgio e Paesi Bassi hanno già vietato queste bustine. Il CNCT (Comité national de lutte contre le tabagisme, ndr) chiede alla Francia di vietarli a sua volta, così come l’Alleanza contro il tabacco. Anche il National Consumer Institute (INC, editore di 60 Millions) ritiene che questo sia il modo più efficace per proteggere rapidamente i giovani consumatori e i non fumatori. Si attende una decisione europea’, riferisce 60 Millions de Consommateurs. (4)
In Italia, dove il 4% degli adolescenti ha già cominciato a usarli, i sacchetti di nicotina sono stati dapprima ritirati dal commercio in seguito all’allarme delle istituzioni sanitarie, poi riammessi nella legge 15/2022, su pressione delle lobby dell’industria di settore. (5)
L’Istituto Mario Negri e la SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) segnalano che la diffusione di questi prodotti ‘porterebbe a un incontrollabile aumento dell’assunzione di nicotina e quindi della dipendenza’. Nel luglio 2023 hanno promosso una mozione per vietarli. Ad oggi inascoltata.
Messaggi di incerta paternità sui social network, frattanto, illudono falsamente i giovani sull’assenza di pericoli per la salute nella nicotina senza tabacco.
Marta Strinati
(1) Marta Strinati. ‘Senza zuccheri’? Gli edulcoranti sintetici sono inutili e nocivi, avverte WHO. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.5.23
(2) Marta Strinati. Toxicity of synthetic food colors, scientific review. FT (Food Times). 31.8.24
(3) Goleador, la caramella gommosa è adatta per vegetariani e vegani? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food Agricolture and Requirements). 5.6.17
(4) Adélaïde Robert. Test de sachets de nicotine: des produits à bannir. 60 Millions de Consommateurs. 10.12.24. https://www.60millions-mag.com/2024/12/10/test-de-sachets-de-nicotine-des-produits-bannir-23812
(5) Tobacco Endgame. I sacchetti di nicotina si diffondono tra gli studenti italiani. 2.11.24. https://www.marionegri.it/magazine/sali-di-nicotina
(6) Sacchetti di sali di nicotina: mozione dell’Istituto Mario Negri e della Sitab contro la commercializzazione in Italia. Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri – IRCCS. 17.7.23 https://www.marionegri.it/magazine/sali-di-nicotina