Le catacombe di San Felice potrebbero trovarsi sotto il Parco della Gioia. L’ipotesi – una prospettiva straordinaria – è stata presentata al Drugstore Museum il 21 aprile scorso. Una data di grande valenza simbolica: il Natale di Roma, giorno in cui Romolo avrebbe fondato la città il 21 aprile del 753 a.C.
L’ipotesi storico-geologica è stata presentata da Stefania Nisio, geologa di Ispra, e Antonello Anappo, ricercatore esperto del territorio del Municipo XI, in occasione di un seminario organizzato da Alessio De Cristofaro e la ‘sua’ Soprintentenza, al museo Drugstore Museum, sul solco della missione indicata dalla Convezione di Faro: gestire, condividere e tramandare il patrimonio storico-culturale cittadino.
Un museo di tutti, che può meravigliare molti romani ignari della ricchezza storica e archeologica dei luoghi ove essi stessi vivono.
La ricerca presentata da Nisio e Anappo è frutto di lunghi studi stratificati come il suolo di Roma. Un abbraccio tra le ricerche geologiche e quelle storiche, in partnership per un’indagine investigativa impregnata di cultura e amore per il bene comune.
Lo studio che ipotizza la presenza dell’ultima destinazione del martire San Felice sotto l’area destinata ad accogliere il Parco della Gioia nasce infatti dall’incontro tra tecniche sofisticate e approfonditi studi.
La possibile presenza di catacombe e antiche testimonianze storiche della Roma che fu viene tradita dai cedimenti strutturali dell’attuale metropoli.
Ispra, Istituto per la ricerca ambientale (che il 5 giugno presenterà la mappa delle frane in Italia), ha ben documentato la condizione del suolo di Roma.
Cavità sotterranee, cedimenti e voragini sono stati ‘fotografati’ in un censimento continuamente aggiornato, grazie a un database che registra tutte le emergenze del territorio cittadino, fino all’anello del Grande raccordo anulare.
Il territorio del Municipio XI (ove si trova il Parco della Gioia) risulta il più interessato da questi fenomeni.
Gli studi hanno evidenziato che tra la via Portuense e l’antica via Campana (oggi via della Magliana) vi sono numerose cavità sotterranee, come conferma il toponimo dell’attuale via dei Grottoni, ove si trovano gallerie parzialmente percorribili.
Questa conformazione è da attribuire all’attività di estrazione del tufo, largamente praticata sin dall’epoca romana. In queste cave sotterranee si svilupparono in seguito vaste aree di necropoli. La loro presenza, quando abbandonate e non stabilizzate, crea gravi problemi di stabilità.
L’area è oggetto di numerosi episodi di sprofondamento sin dagli anni ’70. Particolarmente colpita è via Giannetto Valli, coinvolta da un nuovo cedimento innescato da una perdita d’acqua.
Nella stessa area varia altri episodi confermano la fragilità del suolo. Che lo rende inidoneo alla costruzione di palazzi.
Le voragini che affossano anche i palazzi sono indice della presenza di cavità sotterranee ancora non indagate. Potrebbero accogliere le catacombe di San Felice?
La tesi è accreditata. E alimenta un nuovo filone di ricerche a partire da via dei Grottoni, grazie anche al prezioso contributo operativo degli speleologi dell’associazione Sotterranei di Roma, presieduta da Marco Placidi. La speranza è di intercettare siti archeologici a lungo ricercati.
Le ripetute ricerche archeologiche finora condotte, infatti, non hanno ancora individuato numerose catacombe ebraiche e cristiane molto note nell’antichità. Fra queste vi è la famosa catacomba di San Felice, annessa a una chiesa, ubicata al Terzo miglio della via Portuense.
A complicare le ricerche finora ha concorso la difficoltà di individuare la corretta ubicazione del Terzo Miglio della via Portuense (di epoca romana). Ora individuato proprio lungo la via Magliana all’altezza di via dei Grottoni. L’area individuata per la nascita del Parco della Gioia sembra però il punto di arrivo.
Il cimitero di San Felice, secondo le fonti storiche, era ubicato in cima a una collina dalla quale si vedeva la basilica di San Paolo e vi si accedeva attraverso una stradella in salita. La stessa configurazione, del resto, che presenta il cimitero di Santa Generosa, scomparso per secoli e riscoperto poco più di cento anni fa.
‘La più recente ipotesi è che l’accesso al cimitero sia raggiungibile da via dei Grottoni 51 (un passaggio sotterraneo messo a disposizione da Égalité, ndr). Qui, all’interno di una grotta, è stato individuato un pozzo dal quale si accede a gallerie sotterranee, non alncora percorribili perché inondate dagli scarichi delle abitazioni civili. Le traduzioni orali tramandano che tra via dei Grottoni e via di Giannetto Valli sono stati ritrivato numerosi reperti antichi, come frammenti di colonne, piccole statue e basamenti di antiche statue che potrebbero attestare la presenza in loco di una basilica’, dice Stefania Nisio di Ispra.
‘Abbiamo individuato un secondo livello di gallerie, c’è una forte infiltrazione di falda, chissà che non sia proprio quell’insalsados, quello di cui riferiscono le fonti storiche, il punto in cui le gallerie incontrano la falda. Riusciremo presto ad accedere a questi cunicoli di grande lunghezza ma anche di grande difficoltà esplorativa. Siamo fiduciosi che lì o lì accanto troveremo le catacombe di San Felice. Per ora abbiamo trovato una rete caveale sotterranea e percorrerla fino in fondo è il compito che ci siamo dati, con il supporto delle istituzioni. Dell’Ispra e della Sovrintendenza’, auspica il ricercatore Antonello Anappo, che condivide con la Nusio le fasi operative sul campo.
Le prime conclusioni ipotetiche sulla ricerca sono state condivise dai ricercatori e gli speleologi nelle interviste concesse a Égalité.
Marta Strinati
Ciotoli, Giancarlo & Nisio, Stefania. (2021). Le cavità sotterranee lungo la Portuense e il cimitero scomparso di San Felice – The underground cavities along the Portuense and the disappeared cemetery of Saint Felix. 108.
Nisio, Stefania & Ciotoli, Giancarlo. (2017). Roma vaste aree di cavità sotterranne scomparse. il caso della Catacomba di San Felice.
Ciotoli, Giancarlo & Nisio, Stefania. (2018). Le cavità sotterranee scomparse di Roma: la catacomba di San Felice scomparsa sulla Via Portuense – The disappeared underground cavities of Rome: the lost catacomb of Saint Felix along Portuense road. Geologia dell’Ambiente – Italian Magazine of Environmental Geology. 4. 48 – 56.
Sull’ultimo cedimento in via Giannetto Valli, si veda anche Fabio Grilli. La voragine del Portuense svela una vasta catacomba. RomaToday. 14.5.23 https://www.romatoday.it/politica/voragini-ispra-ricerca-catacomba-antica-portuense.html