I cittadini europei sono ben consapevoli dell’impatto sulla salute dei disastri ambientali in corso e invocano misure di protezione. L’indagine di Eurobarometro. (1)
Oltre tre quarti degli europei (78%) concordano sul fatto che le questioni ambientali hanno un effetto diretto sulla loro vita quotidiana e sulla loro salute.
Circa quattro intervistati su cinque (84%) ritengono che la legislazione ambientale dell’UE sia necessaria per proteggere l’ambiente nel loro Paese.
Paesi come Spagna, Grecia, Cipro, Malta, Portogallo e Italia continuano a a registrare, come nel precedente Eurobarometro 2019, una forte preoccupazione.
Tra l’88% e il 98% dei cittadini afferma che l’ambiente ha un impatto sulla loro vita quotidiana e sulla loro salute.
I cittadini sono preoccupati anche per i costi dell’inquinamento.
Il 92% degli europei afferma che le aziende dovrebbero farsi carico dei costi di bonifica dell’inquinamento, come in teoria previsto dalla nuova direttiva sui crimini ambientali. Il 74% concorda sul fatto che dovrebbero essere le autorità pubbliche a farsi carico di tali costi.
Speranze vane, in casi come l’inquinamento da PFAS che attanaglia il Veneto, ove l’industria responsabile dell’avvelenamento delle acque è fallita, lasciando le falde acquifere e i suoli in condizioni disastrose. (2)
Le emergenze su cui lavorare sono chiare ai cittadini europei:
– l’economia circolare è considerata una priorità essenziale, per affrontare i problemi ambientali, in 11 Stati membri,
– il ripristino della natura, al secondo posto tra le misure urgenti, è considerato il rimedio più importante in Grecia, Portogallo, Spagna, Estonia, Cipro e Bulgaria.
L’indagine Eurobarometro mostra che i cittadini sono già impegnati a fare la loro parte
– quasi sei intervistati su dieci si dichiarano disposti a pagare di più per prodotti sostenibili che siano più facili da riparare, riciclabili e/o prodotti in modo ecosostenibile
– tutti sostengono l’obiettivo di riduzione della quantità di rifiuti, attraverso la loro raccolta differenziata e l’impiego di imballaggi riutilizzabili.
Oltre tre quarti (78%) degli europei ritengono che l’UE dovrebbe proporre misure aggiuntive per affrontare i problemi legati all’acqua in Europa, vale dire
– inquinamento
– consumo eccessivo
– spreco.
La protezione della salute pubblica dall’impatto delle sostanze chimiche pericolose è giudicata troppo scarsa da oltre la metà degli europei (52%), che invoca misure più incisive.
Gli sprechi idrici sono un’altra questione prioritaria da affrontare, a fronte di inefficienze diffuse che la maggior parte degli intervistati considera inaccettabili a livello nazionale e locale.
Oltre quattro intervistati su cinque (84%) sono preoccupati per l’impatto sulla loro salute delle sostanze chimiche nocive presenti nei prodotti di uso quotidiano.
Altrettanti cittadini (84% del campione intervistato) sono preoccupati per l’impatto di tali sostanze chimiche sull’ambiente.
Il 72% degli europei afferma inoltre di tenere conto della sicurezza chimica dei prodotti quando effettua acquisti.
Oltre la metà degli europei (52%) ritiene tuttavia che il livello effettivo di protezione della salute umana e dell’ambiente dalle sostanze chimiche nocive sia troppo basso e debba venire aumentato.
Marta Strinati
(1) Attitudes of Europeans towards the Environment. Eurobarometro. Maggio 2024 https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/3173?s=03
(2) Marta Strinati, Ylenia Patti Giammello. Inquinamento da PFAS, quasi quattromila morti in più in 30 comuni veneti. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.24