Nel quartiere Magliana, a Roma, si potrebbe materializzare un sogno, il Parco della Gioia. Nel popoloso quartiere della Capitale – noto per le vicende criminali degli anni ’70, poi trasposte in vari libri e film – si è progettata un’oasi verde e accessibile, di possibile interesse archeologico.
Il progetto di Green-Archeo-Edu-Park (v. Allegato) nasce dall’idea di Dario Dongo, presidente di Égalité. Con l’idea di integrare la biodiversità e lo sviluppo sostenibile con le prospettive di sviluppo storico – archeologico dell’area, preservando ogni centimetro quadrato di verde.
L’architetto romano Giancarlo Zema ha trasposto il sogno in un progetto incantevole, che ha già raccolto l’adesione di numerose organizzazioni della società civile sul territorio e del Comitato di quartiere, oltre al sostegno bipartisan di diversi Consiglieri del Municipio XI.
Il parco urbano inclusivo è destinato a valorizzare un’area verde inutilizzata di quasi 2 ettari tra via Mancini e via dei Grottoni. Un’area di potenziale interesse archeologico, come spiegano i ricercatori Stefania Nisio e Antonello Anappo. Si indaga infatti perciò la possibile presenza di ipogei, nella speranza di trovare le catacombe e la basilica paleocristiana di San Felice.
Bellezza e inclusione sono i tratti più vistosi della prima idea di progetto. Tre piccole pale eoliche a forma di tulipano si accompagnano a pannelli fotovoltaici da installare sulle barriere antirumore dell’adiacente linea ferroviaria che in un percorso ad anello serve l’intera città e conduce all’aeroporto internazionale di Fiumicino.
Un percorso accessibile in materiali bioplastici appoggiati sul terreno conduce a orti sociali e didattici ispirati all’agroecologia, aree di giochi accessibili e luoghi d’incontro, utili anche ad attività artistiche e di laboratorio, oltre a un teatro all’aperto. In una logica di inclusione degli stessi archeologi, laddove le ricerche possano suggerire l’apertura di scavi.
A monte del Parco della Gioia, sul lato che sale dolcemente verso una fonte sotterranea, si svilippa il piccolo bosco urbano di paulownia. Un albero miracoloso, non infestante, capace di crescere rapidamente per divorare la CO2 e donare ossigeno. La piantumazione avverrà con il supporto di Paulownia4all, organizzazione che collabora con Égalité.
L’installazione del Parco della Gioia dovrà assolvere la promessa insita nel suo nome. Offrire ai residenti di un quartiere più popoloso di un allevamento intensivo – 35mila persone in 42 ettari, spiega l’avvocato Marco Filippetto del Comitato di quartiere Magliana – un polmone verde a ridosso della ‘palazzopoli’.
Un’opportunità unica che già venne colta dall’attuale assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia. Il quale fu presidente del Municipio XI e fece approvare una delibera della sua Giunta, nel 2015, per estendere alla via dei Grottoni il parco Ruspoli che però purtroppo non riuscì ad avere seguito. E ritrova oggi attualità.
L’assessore all’Urbanistica del Municipio XI, Alberto Belloni, ha condiviso con il Comitato di Quartiere Magliana ed Égalité l’opportunità di fare tutto il possibile per realizzare il Parco della Gioia che sarà anche il primo parco accessibile di Roma.
Un dettaglio cruciale in una città ove le barriere architettoniche sono ubiquitarie e causano gravi problemi agli anziani, i genitori con passeggini e le persone con disabilità, visibili e non. Anche nel vicino Parco Marconi, purtroppo non accessibile.
Il Municipio XI tra l’altro, si accinge finalmente alla stesura del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), sotto la guida dell’assessore all’Ambiente e al Verde urbano Daniela Gentili. Speriamo al più presto, assieme al Parco della Gioia.
Marta Strinati
ALLEGATI. Il progetto e le prime elaborazioni grafiche.