Il gruppo di lavoro #LaCanapaBuona è costituito sotto i buoni auspici di Égalité e Wiise S.r.l. società benefit. (1) Vi partecipano operatori, professionisti ed esperti, cittadini motivati a promuovere la coltivazione e trasformazione della Cannabis Sativa L. nel bel Paese.
Con l’auspicio di raccogliere ulteriori adesioni da parte di agricoltori e operatori interessati allo sviluppo sostenibile di questa filiera in Italia, nel rispetto della legislazione e delle buone prassi applicabili.
La coltura della canapa affonda le radici nel Medioevo, nelle campagne tra Bologna e Ferrara. E l’Italia ne è stata il secondo produttore al mondo, dopo la Russia, fino alla metà del XX secolo. Ma solo negli ultimi decenni si è compreso lo straordinario potenziale di questa pianta per realizzare anzitutto cibo, anzi superfood, ed estratti botanici.
Proteine vegetali con ottima dotazione di aminoacidi, acidi grassi Omega 3 e polifenoli, nonché fibre alimentari. Ma anche fitocomplessi di grande interesse, tra i quali i cannabinoidi (di cui il CBD, cannabidiolo, è solo il più noto). L’innovazione ha poi condotto all’impiego dei sottoprodotti per realizzare bioplastiche e materiali per la bioedilizia.
Partecipano al gruppo #LaCanapaBuona, agricoltori, titolari e lavoratori di PMI – microimprese in prevalenza – che operano in Italia nel settore della canapa. Produzione agricola primaria, trasformazione, vendita, laboratori di analisi. Una decina di realtà, che lavorano e continuano a credere in questo emblema dell’economia circolare.
Gli operatori esigono il rispetto delle loro legittime aspettative, da parte della politica e della pubblica amministrazione. Tenuto anche conto degli investimenti eseguiti nel pieno rispetto delle norme e delle prospettive occupazionali in aree rurali. I primi iscritti, a seguire:
www.scuolacanapa.it
Il gruppo #LaCanapaBuona intende avviare il proprio percorso con un’attività di informazione pubblica, consultazione e condivisione di buone prassi e protocolli, consulenza tecnica (agronomia, trasformazione, analisi) e legale. Nella prospettiva di organizzare una filiera italiana integra e coesa. E valorizzare la Cannabis Sativa L. coltivata in Italia secondo rigorosi criteri di agroecologia, sicurezza e qualità. La Canapa Buona appunto!
Il primo obiettivo, nel 2021, è presentare le realtà che aderiscono e aderiranno a queste iniziative. Raccontare le loro storie, i valori e gli impegni assunti sui vari fronti legati allo sviluppo sostenibile, i terroir e le produzioni, le aspirazioni e gli ostacoli finora incontrati, i lavori in corso. Mai come ora v’è bisogno di condividere e promuovere esperienze virtuose ed ecologiche sui territori, a partire dall’agricoltura contadina e i suoi interlocutori.
La pianta va curata a partire dalla scelta dei terreni e la preparazione del letto di semina. La sua ricchezza in terpeni, flavonoidi e cannabinoidi merita il privilegio di tisane e decotti, preparazioni alimentari, basi fitoterapiche o farmaceutiche. Tenendo a mente che la combustione, viceversa, può recare detrimento ai preziosi fitocomplessi.
Le buone prassi agronomiche e i protocolli analitici condivisi valgono a garantire l’autenticità dei prodotti, la loro sicurezza e qualità. Avuto anche riguardo all’assenza di contaminazioni da metalli pesanti, residui di pesticidi, parassiti, batteri e funghi. Il ricorso a un sistema di blockchain pubblica potrà meglio garantire – attraverso il ‘notaio digitale’ del protocollo BitCoin – il valore effettivo delle produzioni.
La filiera italiana della Cannabis Sativa L. vive la dicotomia tra grandi opportunità (legate a territori e microclimi, cultura e diffusione delle produzioni botaniche e biologiche, sicurezza alimentare ed efficacia dei controlli pubblici ufficiali) e gravi incertezze. Le quali derivano da atti politici e amministrativi inammissibili, che hanno finora di fatto vanificato l’applicazione della legge 242/16 e devono venire corretti con urgenza, alla luce della sentenza 19.11.20 della European Court of Justice.
La filiera europea della canapa ha a sua volta bisogno di misure idonee a garantirne la competitività con quelle di Inghilterra (a seguito della Brexit, 1.1.21), Svizzera, USA e altri Paesi. In attesa dell’autorizzazione del CBD come novel food, sono perciò urgenti:
– l’estensione del Registro delle piante da coltivare in UE a nuove varietà di Cannabis Sativa L., non OGM, in grado di garantire migliori rese e adattamento ai vari territori,
– soglie armonizzate del THC ammesso nelle varie categorie di alimenti, linee guida per la sua corretta gestione nelle varie fasi di processo.
I primi membri del gruppo La Canapa Buona, oltre ad aderire a Égalité Onlus, hanno contribuito al suo progetto della Sedia Intelligente, ora in finale al concorso #MaketoCare, nell’ambito dell’edizione europea di Maker Fair 2020.
Le donazioni, interamente deducibili e detraibili, possono venire eseguite su https://www.egalite.org/donate/. Nella prospettiva di avviare al più presto la produzione industriale no-profit di uno strumento di micromobilità sostenibile e autonomia, rivolto a tutte le persone con disabilità motoria. A partire dall’Italia, ove gli utenti potenziali sono circa 100 mila, e dal Senegal ove i numeri e i bisogni sono di gran lunga superiori.
Dario Dongo
Note
(1) Wiise S.r.l. società benefit gestisce i siti GIFT (Great Italian Food Trade) e FARE (www.foodagriculturerequirements.com). Maggiori informazioni su https://www.greatitalianfoodtrade.it/chi-siamo_1/wiise-srl-società-benefit-la-relazione-di-impatto-2019
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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.