Égalité aderisce alla lettera aperta a Giuseppe Conte e al suo governo, per chiedere la pubblicazione online dei dati sanitari pubblici, disaggregati e aggiornati, sull’incidenza di Covid-19 nei vari territori.
La lettera è stata diffusa il 6.11.20 da Ondata, associazione che si batte per l’accessibilità dei dati pubblici nell’interesse della società civile. Vi hanno già aderito numerose associazioni, enti di ricerca indipendenti, testate e giornalisti. Nei paragrafi a seguire, una sintesi della lettera (il testo integrale su https://datibenecomune.it/?fbclid=IwAR3IgC5bdgVxHINIeVqynTlMRNmcpeXBk5dbxtmN1ph2xDVsJrT9hqGV8FM).
La società civile italiana è pronta a supportare le istituzioni nell’affrontare la pandemia da SARS-CoV-2. A tale scopo ricercatori, decisori, media e cittadini devono poter disporre di dati:
– disaggregati per territori (Regioni e Province autonome, Comuni e Municipi, nelle aree metropolitane) e fasce di popolazione (età, genere, comorbilità),
– aggiornati in tempo reale,
– documentati,
– di facile e immediato accesso, a disposizione di tutti.
L’attuale sistema di classificazione del territorio nazionale in tre aree di rischio postula l’elaborazione di un accurato sistema di monitoraggio che si spera potrà generare un’importante mole di dati di qualità. E il governo italiano, in un recente documento di indirizzo, ha indicato ‘la trasparenza e l’accessibilità dei dati al centro della strategia di gestione del rischio pandemico’.
L’Italia è impegnata da tempo, almeno a parole, per la trasparenza e la governance amministrativa. Siede perciò tra l’altro nel board dell’Open Government Partnership. Dalle parole ai fatti, servono nuove regole e procedure. Ed è ora urgente affrontare l’emergenza Covid-19 con misure di attuazione idonee a garantire la trasparenza dei dati a base degli atti amministrativi.
Al governo italiano si presentano 5 richieste:
1) rendere disponibili, aperti, interoperabili (machine readable) e disaggregati:
– tutti i dati comunicati dalle Regioni e Province autonome al governo, fin dall’inizio dell’epidemia, per monitorare e classificare il rischio epidemiologico (compresi tutti gli indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio, di accertamento e di risultato),
– tutti i dati che alimentano i bollettini della c.d. Sorveglianza integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con dettaglio regionale, provinciale e comunale),
– i dati relativi ai contagi all’interno delle strutture pubbliche e private, in primis quelli relativi ai plessi scolastici ed educativi. Tutti i dati devono riportare le date di trasmissione e aggiornamento,
2) rendere pubbliche le evidenze scientifiche, le formule e gli algoritmi, che mettono in correlazione la valutazione del rischio, le misure restrittive e l’impatto epidemiologico ad esso correlato,
3) recepire – nella gestione, pubblicazione e descrizione dei dati – tutte le raccomandazioni della task force ‘Gruppo di lavoro 2, Data collection and Infrastructure’ indicate nel documento ‘Analisi dei flussi e mappatura delle banche dati di interesse per la task force dati per l’emergenza COVID-19’,
4) nominare un/a referente COVID-19 su dati e trasparenza e un/a referente per ogni Regione e Provincia autonoma, a cui la società civile possa fare riferimento,
5) istituire un centro nazionale dedicato ai dati Covid, in rete con omologhi centri regionali e provinciali. Con le competenze a definire e imporre standard e formati di comunicazione, coordinare e integrare nuovi sistemi di raccolta, individuare e correggere le criticità in quelli esistenti.
I cittadini hanno il diritto di conoscere i dati e le analisi su cui si basano le decisioni del governo e le amministrazioni locali per il contenimento del contagio da Covid-19. La conoscenza esatta di questi dati, in formato aperto, è la premessa indispensabile per mitigare le tensioni sociali. E aiutare ciascuno a comprendere sia i livelli di rischio, sia le precauzioni da adottare responsabilmente.
Invitiamo tutti i nostri soci, amici e lettori ad aderire alla petizione in oggetto, promossa da Ondata su Change, su https://www.change.org/p/giuseppe-conte-dove-sono-i-dati?utm_source=brand_it&utm_medium=media
Grazie
Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.