La domotica low-cost è disponibile e può venire installata su misura, anche per semplificare la vita delle persone con disabilità e fragilità varie. Senza bisogno di affrontare i costi a volte proibitivi e i vincoli di fedeltà assoluta degli impianti domotici monomarca. L’ABC a seguire.
Una nuova generazione di dispositivi wi-fi di numerose marche, anche sconosciute in Italia, comunica con il modem-router della linea internet domestica proprio attraverso il wi-fi.
L’interfaccia di gestione può essere lo smartphone, il tablet o un controller (es. Amazon Alexa, Google Home). Attraverso i software di questi ultimi ovvero app gratuite che si applicano a ogni apparecchio, tra le quali si distingue Smart Life.
Queste app riconoscono ogni tipo di dispositivo, come i comandi luce, apertura porte, tapparelle, climatizzatori, citofoni smart, piccoli e grandi dispositivi intelligenti, tv, radio e molto altro.
L’installazione è molto semplice, basta azionare un pulsante sul dispositivo per accoppiarlo con il modem-router di casa. Le app consentono poi di programmare con facilità le accensioni e spegnimenti dei vari dispositivi, a comando anche vocale e/o a tempo (o in base ad altre condizioni). Anche in remoto, da fuori cosa, collegandosi tramite smartphone.
Semplificare la vita di una persona disabile o fragile, con difficoltà a deambulare, è semplice. Alcuni esempi, per iniziare:
1) comandare tramite voce le luci in una camera,
2) comandare alcuni elettrodomestici, verificandone magari anche lo stato di alimentazione e il consumo,
3) utilizzare il sistema come interfono tra una camera e l’altra.
Le luci possono venire regolate con diverse soluzioni.
È la soluzione più semplice ed economica. Basta scollegare la spina della lampada, interporre una ‘presa intelligente’ (dispositivo maschio/femmina) e ricollegarla. Indi attribuire un nome (es. abat-jour, lampada sala) per identificare quella presa e comandarla attraverso la app o il controller (es. Alexa).
In alternativa alla ‘presa intelligente’ si possono applicare sulle plafoniere le ‘lampadine intelligenti’. Le quali sembrano semplici lampadine, con attacco E12 o E23, ma includono nel bulbo una tecnologia che permette loro di interagire con la rete wi-fi e quindi con la app o il controller.
Nel caso in cui non si possa installare una ‘presa intelligente’ (ad esempio, per la lampada centrale di una camera) e non si vogliano sostituire le lampadine, si può installare un interruttore supplementare che agisce in parallelo con l’interruttore originale.
Il dispositivo è molto piccolo (ca. 5x4x2 cm) e può venire facilmente inserito nella scatola che contiene l’interruttore originale, ovvero in una scatola di derivazione o nella base della lampada stessa (es. cono della lampada da soffitto).
NB: questa è l’unica operazione che richiede un minimo di conoscenza circa gli impianti elettrici domestici e qualche attrezzo (cacciavite, forbici da elettricista, pinze, nastro isolante). Da eseguire solo dopo avere spento l’interruttore generale dell’elettricità.
La funzione interfono può venire aggiunta inserendo nel nostro sistema domotico ‘dal basso’ uno o più ‘altoparlanti intelligenti’, compatibili con le varie app gratuite ovvero con il controller (es. Alexa Echo Dot 3).
La soluzione ottimale per filtrare o escludere la luce solare – in una logica di basso costo, semplicità e affidabilità – è l’uso di ‘tende intelligenti’. Il sistema ‘Curtain’ di SwitchBot è costituito da un motore elettrico che aziona due rulli, i quali muovono la tenda scorrendo sull’asta che la sostiene (compatibile con aste a sezione tonda con diametro 14-40mm ).
‘Curtain’ non ha bisogno di connessione elettrica, potendosi avvalere di batterie con durata di 6 mesi circa ovvero di un micro-pannello solare, disponibile come accessorio, per la sua ricarica. Il sistema può venire connesso con varie app e controller (es. Alexa, Google, Siri) ma anche operare in modo autonomo.
Non è necessario acquistare impianti di climatizzazione hi-tech per controllare in remoto aria condizionata e pompe di calore, temperatura e umidità. Basta usare un’interfaccia a infrarossi (es. SwitchBot Hub Mini), che consente tra l’altro di verificare lo stato dell’elettrodomestico, anche da fuori casa.
Un sensore che rileva in tempo reale temperatura e umidità (es. SwitchBot Termometro Igrometro Ambiente) può venire posizionato nella camera più utilizzata, anche per comandare l’apertura e chiusura delle tende e/o regolare il condizionatore.
Uno dei più gravi limiti dei sistemi di domotica è il difetto di continuità quando la connessione alla rete wi-fi venga a mancare. Esistono tuttavia alcune soluzioni low-cost, come il Remote One Touch Button di SwitchBot, che permettono di continuare a gestire in modo basilare la funzionalità dei vari dispositivi anche in assenza di linea.
I citofoni purtroppo dipendono dagli impianti installati nei condomini. Le loro industrie produttrici (es. Bticino, Urmet, Vimar in Italia) utilizzano sistemi proprietari non compatibili con le app universali e i controller più diffusi.
Di conseguenza, per controllare i citofoni in remoto è tuttora necessario acquistare i (costosi) apparecchi, dotati di relative app proprietarie, delle industrie produttrici dei relativi impianti. Prima di acquistare online ‘citofoni domotici’ dichiarati come ‘universali’, è bene verificarne la compatibilità con l’impianto esistente. E mettere in conto l’assistenza di un elettricista.
Se avete altre esigenze da affrontare con la domotica low-cost, scriveteci a egaliteonlus@gmail.com e proveremo a trovare una soluzione, nei limiti del possibile.
Giulio Maldacea, Roberto Romanzi, Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.