I 193 Stati membri del WHO (World Health Organization o Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS) si accingono a sottoscrivere un ‘trattato pandemico’ che comporta la rinuncia alla loro sovranità e autonomia nella gestione delle emergenze sanitarie.
I negoziati proseguono a oltranza in vista della prossima Assemblea generale della WHO, il 27 maggio 2024. Laddove, all’ordine del giorno, è prevista l’approvazione di:
– ‘trattato pandemico’, i cui contenuti di dettaglio sono ancora oscuri
– riforma del Regolamento Sanitario Internazionale (International Health Regulation, IHR, 2005). (1)
La società civile – che ha già contestato l’impostura dei ‘vaccini’ incapaci di impedire i contagi eppure imposti alle popolazioni – esprime contrarietà verso questo approccio. Anche con un’apposita petizione, che invitiamo i nostri amici e lettori a sottoscrivere. (2)
Il ‘trattato pandemico’, nelle sue parti già note, si caratterizza per una serie di criticità:
– trasferimento di sovranità e potere decisionale in materia di salute al direttore generale e ai direttori delle sei Regioni di WHO – OMS. Una regia esterna, avulsa dalle procedure democratiche stabilite negli Stati membri, potrà così imporre decisioni e controllare la vita dei cittadini e le loro attività (es. vaccini, green pass, lockdown), la gestione degli animali e l’ambiente (secondo l’approccio ’One Health’)
– potere di WHO – OMS di dichiarare l’esistenza di pandemie (anche a livello di macro-regioni) ed altre emergenze, con ampi margini di discrezionalità, così da attivare i suoi ‘super-poteri’ di cui sopra, con impatto significativo sulle popolazioni
– possibile imposizione di ‘vaccini’ ottenuti con procedure ‘fast-track’, anche in assenza di idonei test. Sollevando da ogni responsabilità chi li produce e chi li somministra, anche a fronte di evidenze di scarsa efficacia e sicurezza. O comunque, in spregio al principio di precauzione
– limitazione della possibilità, per i medici e il personale sanitario, di esercitare la propria professione in scienza e coscienza. Attraverso l’imposizione di protocolli sanitari e regole inderogabili sull’assistenza ai pazienti (es. divieti di visita in presenza o presso l’abitazione dei pazienti).
Il progetto di riforma del Regolamento Sanitario Internazionale è a sua volta problematico sotto diversi aspetti:
– in caso di ‘pandemia’, l’OMS potrà imporre o vietare l’uso di determinati farmaci o altre misure. Le sue ‘raccomandazioni’ assumeranno natura vincolante (articolo 43.4)
– vengono cancellati i riferimenti alle tutele dei diritti umani fondamentali, quali la libertà e la dignità della persona (articolo 3)
– gli Stati membri saranno obbligati a sviluppare di reti di biolaboratori con livelli di biosicurezza (biosafety level) BSL3 e BSL4, per lo studio di ‘agenti patogeni in grado di causare pandemie ed epidemie o altre situazioni ad alto rischio’ (art. 44.1.f)
– una ‘Conferenza delle Parti’ e un nuovo Segretariato, non più dunque gli Stati membri, stabiliranno le regole per il funzionamento della prevenzione e della risposta pandemica
– censura delle ‘informazioni false (disinformazione) e inaffidabili’, cioè non allineate alla narrativa WHO – OMS, sulle minacce alla salute pubblica stabilite dall’OMS (art. 44.1.h). Non una novità, poiché l’Unione Europea ha già introdotto un regime di censura con il Digital Services Act.
La deriva anti-democratica in esame vede protagonista un’organizzazione internazionale, WHO – OMS, al cui finanziamento partecipano non solo i suoi Stati membri, in misura variabile e disomogenea, ma anche colossi economici (e loro organizzazioni filantropiche). I quali operano, tra l’altro, anche nel settore medico e farmaceutico.
Quali interessi prevalgono e prevarranno, in questa commistione a livello globale? Le esigenze di tutela della salute pubblica o quelle di sviluppare e sperimentare nuove sostanze sulle popolazioni? Ovvero ancora, il controllo sociale a suo tempo profetizzato da Richard Bradley nel sempre più attuale romanzo ‘Fahrenheit 451’?
L’adozione del ‘trattato pandemico’ richiede il voto favorevole di due terzi dei 193 Stati membri dell’Assemblea generale della WHO – OMS e la sua applicazione è vincolante per i soli Paesi che lo ratifichino.
Gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale richiedono invece una maggioranza semplice e diventano vincolanti per tutti gli Stati membri della WHO – OMS, salvo per quelli che li rifiutino o esprimano riserve entro termini definiti.
No, grazie!
#PaceTerraDignità
Dario Dongo
(1) WHO. Governments agree to continue their steady progress on proposed pandemic agreement ahead of the World Health Assembly. Press release. 10.5.24 https://www.who.int/news/item/10-05-2024-governments-agree-to-continue-their-steady-progress-on-proposed-pandemic-agreement-ahead-of-the-world-health-assembly
(2) Blocca la spinta ONU dell’ultimo minuto a favore del trattato pandemico. Petizione. CitizenGo https://www.citizengo.org/it/ot/13038-blocca-la-spinta-onu-dell-ultimo-minuto-a-favore-del-trattato-pandemico-
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.