Il 6 luglio 2023 va online INAD, l’Indice dei domicili digitali. Chi vi si registra, indicando la propria PEC (posta elettronica certificata) avrà un canale diretto di comunicazione con chiunque voglia inviare una comunicazione con valore legale, pubblica amministrazione in primis.
Il sistema INAD potrebbe realizzare il progetto lanciato nel 2010 (e chiuso nel 2015) dall’allora ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Il progetto prevedeva l’attribuzione gratuita di una pec a ogni cittadino che la richiedesse, previo riconoscimento alle Poste (come per SPID).
La debolezza dell’iniziativa di Brunetta è stata attribuita anche alla modalità unicanale del servizio, valido soltanto per la comunicazione tra cittadino e PA.
L’esperienza però risultò fallimentare sin dal debutto. Il crac della piattaforma nel giorno dello sbarco online segnò il destino di un’utopia (davvero pionieristica per la burocrazia italiana) affossata anche dall’elefantiaca agilità delle strutture della PA italiana, con le Regioni in prima fila.
Tornando ai giorni nostri, il sistema INAD raccoglie gli indirizzi di posta certificata utilizzabili dalla pubblica amministrazione, in primis, per inviare comunicazioni con valore legale, al pari della raccomandata cartacea. È il caso delle contravvenzioni, degli avvisi di natura fiscale etc.
Si supera così, per gli iscritti all’elenco, il rischio di ritardi nella ricezione di importanti comunicazioni. E viene meno lo spreco di carta attualmente usata per le lettere raccomandate.
Gli elenchi sono disponibili a tutti. Per individuare un domicilio digitale basta avviare la ricerca digitando il codice fiscale della persona cercata.
Per iscriversi nell’INAD è necessario avere un indirizzo PEC e un sistema di identificazione digitale, vale a dire
– SPID,
– carta d’identità elettronica – CIE o
– carta nazionale dei servizi – CNS.
Dopo la registrazione nel sito dedicato (https://domiciliodigitale.gov.it) è possibile modificare il proprio domicilio fiscale oppure cancellarlo.
La consultazione e la gestione del proprio domicilio digitale avviene sul web, mediante il sito dedicato o la app IO.
Possono registrare il proprio domicilio digitale
– le persone fisiche, che abbiano compiuto il 18° anno di età e abbiano la capacità di agire,
– i professionisti e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel registro delle imprese.
Marta Strinati