La pace in Europa è indispensabile subito ma la politica continua a dibattere solo su armi e sanzioni, aderiamo perciò all’appello rivolto al Cancelliere Olaf Scholz nella petizione che segue.
La petizione, lanciata da 28 intellettuali tedeschi, ha già raccolto più di 200 mila firme. Sosteniamola aggiungendo la nostra firma QUI, previa condivisione del testo che segue. (1)
‘Caro Cancelliere,
ci rallegriamo del fatto che lei abbia finora considerato così attentamente i rischi:
– il rischio che la guerra si estenda all’interno dell’Ucraina,
– il rischio che si estenda a tutta l’Europa e anzi,
– il rischio di una terza guerra mondiale.
Speriamo quindi che torniate alla vostra posizione originale e non forniate, direttamente o indirettamente, altre armi pesanti all’Ucraina. Al contrario, vi esortiamo a fare del vostro meglio per garantire che un cessate il fuoco possa essere raggiunto il più presto possibile; un compromesso che entrambe le parti possano accettare.
Condividiamo il verdetto sull’aggressione russa come una violazione della norma fondamentale del diritto internazionale. Condividiamo anche la convinzione che esiste un dovere politico e morale di principio di non ritirarsi dalla violenza aggressiva senza reagire. Ma tutto ciò che può essere derivato da questo ha dei limiti in altri precetti dell’etica politica.
Siamo convinti che due di questi limiti sono stati raggiunti:
– in primo luogo, il divieto categorico di accettare un rischio manifesto che questa guerra degeneri in un conflitto nucleare. La consegna di grandi quantità di armi pesanti, tuttavia, potrebbe rendere la Germania stessa una parte della guerra. E un contrattacco russo potrebbe poi innescare il caso di mutua assistenza ai sensi del trattato NATO e quindi il pericolo immediato di una guerra mondiale,
– la seconda linea di confine è il grado di distruzione e di sofferenza umana tra la popolazione civile ucraina. Anche la resistenza giustificata contro un aggressore è ad un certo punto insopportabilmente sproporzionata rispetto a questo.
Mettiamo in guardia contro un duplice errore:
– in primo luogo, che la responsabilità del pericolo di un’escalation verso un conflitto nucleare sia solo dell’aggressore originale e non anche di coloro che, con gli occhi aperti, gli forniscono un motivo per agire in modo eventualmente criminale,
– in secondo luogo, che la decisione sulla responsabilità morale dell’ulteriore “costo” in vite umane tra la popolazione civile ucraina è di esclusiva competenza del loro governo. Le norme moralmente vincolanti sono di natura universale.
L’aumento delle armi che avviene sotto pressione potrebbe essere l’inizio di una spirale globale di armi con conseguenze catastrofiche, non ultimo per la salute globale e il cambiamento climatico. Nonostante tutte le differenze, dobbiamo lottare per la pace globale. L’approccio europeo della diversità comune è un modello per questo.
Siamo convinti, Cancelliere, che il capo del governo della Germania in particolare possa dare un contributo decisivo per una soluzione che si imponga agli occhi della storia. Non solo in vista del nostro attuale potere (economico), ma anche in vista della nostra responsabilità storica – e nella speranza di un futuro pacifico comune.
Speriamo e contiamo su di voi!’
Dario Dongo
(1) Il testo della petizione è disponibile nelle lingue:
– francese https://www.emma.de/artikel/lettre-ouverte-au-chancelier-olaf-scholz-339495
– inglese https://www.emma.de/artikel/open-letter-chancellor-olaf-scholz-339499
– tedesco https://www.emma.de/artikel/offener-brief-bundeskanzler-scholz-339463
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.