Il Piano d’azione UE varato dalla Commissione europea a marzo 2021 poneva l’obiettivo di accelerare la realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali proclamato dalle istituzioni UE nel 2017 (1,2). Venti principi essenziali sono stati indicati per correggere i mercati del lavoro e i sistemi di protezione sociale nelle direzioni di equità, sostenibilità ed efficienza.
Il programma richiamava gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals), per riferire a tre obiettivi che dovrebbero venire conseguiti entro il 2030 grazie anche al supporto finanziario del Next Generation EU (o Recovery Plan. V. note 3,4). Qualcuno si è forse accorto di tutto ciò?
Almeno il 78% della popolazione residente in UE in età 20-64 anni, entro il 2030, dovrebbe avere un lavoro. Una ricerca della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro mostra come il 28% degli europei abbia perso il lavoro a causa della pandemia, quasi il 50% abbia subito una riduzione di orario (e compensi), il 15% creda di rimanere senza lavoro nei tre mesi successivi. Più di uno su cinque ha difficoltà a trovare i mezzi di sussistenza e il 27% afferma di non avere risparmi su cui fare affidamento. (5)
Il recupero dell’occupazione dovrebbe venire sostenuto, dagli Stati membri, con risorse adeguate alle seguenti misure:
– ridurre al minimo il divario di genere nei livelli d’occupazione,
– accrescere la disponibilità per tutti di servizi di educazione e cura per la prima infanzia,
– ridurre la prevalenza dei giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training), in età 15-29 anni. Dal 12,6% (dato 2019) al 9%,
– garantire salari congrui e condizioni di vita e di lavoro adeguate ai lavoratori e alle loro famiglie.
– promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro e le transizioni verso settori in espansione, quali digitale ed ecologia. (6)
Ogni anno almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare, entro il 2030, ad attività di formazione. Nel 2016 solo il 18% degli adulti con qualifiche basse e il 37% complessivo ha partecipato ad attività di apprendimento e formazione. Abbandono, dispersione scolastica e fallimenti formativi già drammatici sono peggiorati rispetto ai dati che preoccupavano già nel 2019, allorché il 10,2% dei giovani ha lasciato istruzione e formazione, non appena assolto l’obbligo scolastico (10 anni di istruzione a partire dal sesto anno di età), senza venire più coinvolto in attività similari.
La Commissione europea ha quindi evidenziato la necessità di intensificare gli sforzi per ridurre l’abbandono scolastico, migliorare i livelli di rendimento nell’istruzione e la formazione di base, aumentare la partecipazione degli adulti alla formazione. Si richiamano alcune iniziative già adottate nel 2020:
– Agenda europea per le competenze. (7) Ove si afferma la necessità di consentire alle persone lo sviluppo di ‘competenze per l’occupazione’, sulla base di un’analisi solida del fabbisogno di skills e un’offerta formativa moderna e dinamica,
– Piano d’azione per l’educazione digitale. Alfabetizzazione digitale, compresa la lotta alla disinformazione, educazione informatica, competenze avanzate per formare profili specializzati e competitivi, garantendo alle donne e alle giovani ragazze una equa partecipazione agli studi e le carriere. (8)
L’Unione Europea si è prefissa di ridurre di almeno un quarto il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. Sottrarre cioè alla miseria almeno 15 milioni di persone, tra le quali di 5 milioni di bambini. Save the Children ha riferito in circa 20 milioni i bambini europei che oggi crescono in condizioni di povertà. E sono così privati delle possibilità di accedere a scuole, corsi di formazione, attività sportive, ludiche e culturali, con evidenti limiti allo sviluppo delle loro potenzialità. (9)
L’ascensore sociale è rotto, in UE come in Italia.
Un sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee) è stato così previsto nel Piano d’azione, onde garantire misure specifiche per minorenni e prevenire situazioni di loro indigenza economica. (10) Il Consiglio d’Europa ha poi raccomandato di adottare un reddito minimo nel 2022 e lanciare una piattaforma per i senzatetto, al fine di sostenere gli Stati membri e le città nella condivisione delle migliori pratiche e nell’identificazione di approcci efficienti e innovativi.
Salute e sicurezza sul lavoro, parità di genere e altre iniziative intraprese nel contesto della c.d. ‘Unione nell’eguaglianza’ – già adottate nel 2020 in relazione a Lgbtiq, Rom, razzismo, inclusione degli immigrati e persone con disabilità – sono state pure richiamate in questo Piano d’azione. (11)
Il diritto alla salute è stato ricordato anche nella strategia per un’unione della salute e nel Beating Cancer Plan (BECA), che il Parlamento europeo ha parzialmente rinnegato (12,13). Su partecipazione e dialogo sociale, la Commissione ha inoltre annunciato un’apposita iniziativa nel 2022.
Un anno è trascorso e i fatti purtroppo non si sono registrati. Men che meno in Italia, ove rimangono tragici e invariati i dati sulla povertà assoluta che affligge 5,6 milioni di persone (9,4% della popolazione. Fonte ISTAT. V. Figura 1 e nota 14). Affinché il Piano d’Azione UE non rimanga una mera dichiarazione di principi ma si trasformi in un vero e proprio strumento operativo capace di garantire un impatto significativo sulla vita dei cittadini, è indispensabile un’assunzione di responsabilità dei diversi livelli di governo in UE, Stati membri, Regioni e amministrazioni locali.
Gli ambiziosi obiettivi che nessuno può ‘non condividere’ devono venire tradotti in impegni vincolanti con appositi calendari dei lavori, per ottenere l’attuazione nel Vecchio Continente di riforme sociali indispensabili. E gli Stati membri devono venire chiamati a rispondere per inadempimenti e ritardi, proprio come avviene in altri ambiti cruciali, qual è ad esempio la gestione delle acque reflue.
Politiche reflue urgono bonifica e riconversione
Dario Dongo ed Elena Bosani
(1) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52021DC0102
(4) https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pd
(5) https://www.eurofound.europa.eu/data/covid-19/financial-situation
(6) Raccomandazione (UE) 2021/402 della Commissione su un sostegno attivo efficace all’occupazione a seguito della crisi COVID-19 (EASE)
(7) https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1223&langId=it
(8) https://ec.europa.eu/education/education-in-the-eu/digital-education-action-plan_it
(9) https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/garantire-il-futuro-dei-bambini
(11) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=COM:2021:101:FIN&qid=1615105669638
(12) Unione europea della salute | Commissione europea (europa.eu)
(13) Piano europeo per la lotta contro il cancro: la salute in tutte le politiche (asvis.it)
(14) (3) ISTAT. Nel 2021 stabile la povertà assoluta. 8.3.22, https://www.istat.it/it/files//2022/03/STAT_TODAY_POVERTA-ASSOLUTA_2021.pdf
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Avvocata in Milano e Francoforte sul Meno. Esperta in diritto di famiglia, minorile e penale, è ora iscritta a un master universitario in diritto alimentare