Il Parlamento europeo – con la risoluzione 7.10.21 sulla protezione delle persone con disabilità – sottolinea l’esigenza di attuare in concreto la convenzione ONU (CRPD, Convention on the Rights of Persons with Disabilities) e garantire l’effettiva inclusione sociale, per avvicinarsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs 2030). I dettagli a seguire.
Disabilità, barriere e discriminazioni
Le persone con disabilità nell’Unione Europea incontrano barriere sistemiche nell’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’occupazione e alle attività ricreative. Con un rischio di povertà o esclusione sociale ben più elevato rispetto alle persone senza disabilità. E discriminazioni avvertite da quasi due terzi delle persone con disabilità, secondo un recente sondaggio Eurostat. (1)
La situazione si è ulteriormente aggravata durante l’emergenza coronavirus. Non solo le persone con disabilità sono state tra quelle più a rischio durante l’emergenza sanitaria, ma hanno anche dovuto affrontare numerose difficoltà, dal non riuscire a recarsi nei presidi ospedalieri, alle difficoltà di accesso ai sistemi informatici e a internet, oltre alla mancanza di adeguati materiali di supporto allo studio o al lavoro, che li ha ulteriormente penalizzati e discriminati.
Parlamento europeo, risoluzione 7.10.21
L’Assemblea di Strasburgo, con la risoluzione 7.10.21 sulla protezione delle persone con disabilità, ha voluto porre le basi di una nuova strategia europea a lungo termine sulla disabilità. Per affrontare i problemi in termini più concreti rispetto ai temi generali accennati nella Strategia 2021-2030 della Commissione europea.
È indispensabile lavorare su tutte le barriere ambientali, politiche e sociali che – nell’interazione con individui affetti da menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali durature – costituiscono un ostacolo alla loro piena inclusione sociale.
Parlamento europeo, la strategia per le disabilità
La strategia invocata dal Parlamento europeo si sviluppa secondo un approccio intersettoriale che coinvolge tutti i settori chiave direttamente o inderettamente collegati con le disposizioni della UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD). Vale a dire:
– governance e attuazione,
– protezione dei dati sensibili,
– partecipazione,
– libera circolazione,
– lotta alla discriminazione,
– occupazione e affari sociali,
– appalti pubblici e finanziamenti UE,
– digitalizzazione,
– ricerca,
– istruzione,
– protezione dei diritti delle donne con disabilità.
Governance e attuazione
È anzitutto necessario provvedere a una definizione comune di disabile e al riconoscimento reciproco del relativo status, nonché ratificare il protocollo opzionale della CRPD e programmare azioni pianificate con orizzonti temporali definiti e risorse idonee. E quindi:
- individuare definizioni comuni da applicare in tutte le strategie UE. Termini chiave, quali disabilità, deistituzionalizzazione, vita nella comunità, vita indipendente e istruzione inclusiva,
- garantire il riconoscimento reciproco dello status di disabile in tutti gli Stati membri, in modo da assicurare la libera circolazione delle persone con disabilità e permettere il riconoscimento e il corretto esercizio dei loro diritti in quanto cittadini europei,
- fornire maggior assistenza alle persone con disabilità negli ambiti prioritari di assistenza sanitaria, istruzione, accessibilità, occupazione e condizioni di lavoro, vita indipendente, protezione sociale e sensibilizzazione,
ratificare il protocollo opzionale alla CRPD senza ulteriori ritardi,
- rivedere la legislazione e i programmi di finanziamento UE, con l’obiettivo di garantire il pieno rispetto della CRPD. Coinvolgendo in modo costruttivo le organizzazioni dei disabili e i membri del quadro UE per la verifica dell’attuazione della CRPD,
- appoggiare la proposta della Commissione di istituire una piattaforma sulla disabilità, onde rafforzare la governance della cooperazione a livello UE, l’attuazione della strategia europea sulla disabilità 2021-2030 e le strategie nazionali sul tema,
- promuovere la collaborazione con autorità, imprese, parti sociali e società civile a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Al fine di garantire una corretta attuazione della strategia post-2020,
invitare le istituzioni UE ad accordare la priorità alla nomina di persone con disabilità al ruolo di coordinatori per la disabilità,
- invitare gli Stati membri a predisporre elenchi delle azioni pianificate con chiari orizzonti temporali e risorse stanziate per uguaglianza, partecipazione, libera circolazione e vita indipendente, accessibilità, occupazione e formazione, istruzione e cultura, povertà ed esclusione sociale, azione esterna, libertà dalla violenza e dagli abusi, integrazione della disabilità e sensibilizzazione.
Protezione dei dati sensibili
I dati sensibili delle persone disabili devono venire tutelati con attenzione. A tal uopo il Parlamento:
- invita la Commissione a garantire che gli Stati membri applichino correttamente il reg. UE 2016/679, c.d. GRPD (General Data Protection Regulation) (2) e adottino le misure necessarie a tutelare i dati sensibili delle persone con disabilità,
- sottolinea che qualsiasi trattamento dei dati personali deve avvenire in piena conformità del GRPD,
- sottolinea che, a norma del GRPD, il trattamento di dati genetici o biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, nonché dei dati relativi alla salute (dati personali sensibili), è vietato al di fuori dei soli casi espressamente previsti dal regolamento stesso.
Partecipazione
Il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità in tutte le sfere della vita sociale comporta:
- la necessità di consultare e coinvolgere attivamente le organizzazioni delle persone con disabilità in ogni fase di pianificazione, adozione, attuazione e di monitoraggio di tutti i tipi di misure, affinché esse assicurino e rispecchino la promozione dei loro diritti fondamentali,
- la garanzia di piena ed effettiva partecipazione delle persone con disabilità a tutti gli ambiti della vita e della società, quale premessa per l’esercizio dei loro diritti fondamentali,
- l’assicurazione, da parte degli Stati membri, dell’effettivo coinvolgimento delle persone con disabilità nel processo politico, senza limitazioni.
Libera circolazione
Una tessera europea di disabilità deve venire proposta dalla Commissione, entro la fine del 2023, e venire riconosciuta in tutti gli Stati membri. A valere non solo come contrassegno di parcheggio, ma quale volano di progetti pilota finalizzati a migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità. L’Assemblea di Strasburgo perciò:
- invita la Commissione a esentare le persone con disabilità, le loro famiglie e coloro che le assistano dal pagamento dei pedaggi in tutta Europa. In modo da agevolarne la circolazione, soprattutto quando debbano eseguire spostamenti multipli per trattamenti medici e il benessere,
- invita la Commissione a rafforzare ulteriormente il quadro normativo per la partecipazione delle persone con disabilità al turismo,
- chiede la ‘rapida’ attuazione in tutti gli Stati membri delle norme previste nel c.d. regolamento ferroviario (reg. CE 1371/2007), (3) come ancora si attende in Italia,
- invita la Commissione a valutare la possibilità di presentare una proposta relativa ai diritti per i passeggeri disabili nel trasporto urbano ed extraurbano, per colmare le lacune ancora presenti,
- invita ad adottare un pacchetto altrettanto efficace per i trasporti marittimi,
- invita la Commissione a sostenere gli Stati membri nel garantire le condizioni – a livello locale, regionale e nazionale – atte a consentire alle persone con disabilità di godere dei diritti alla libera circolazione, all’autodeterminazione e alle scelte personali su un piano di parità rispetto agli altri, a condurre una vita indipendente. E a venire incluse nella comunità, come disposto all’articolo 19 della CRPD.
Accessibilità
Agenzia UE sull’accessibilità, informazioni in formato accessibile per tutti, città a misura di disabili. Utopia o prospettiva concreta? Il Parlamento europeo:
- invita la Commissione a creare un’agenzia dell’UE sull’accessibilità (commissione UE per l’accesso), incaricata di sviluppare specifiche tecniche sull’accessibilità a sostegno di politiche e normative apposite in UE,
- invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l’accessibilità cognitiva, sensoriale e fisica delle iniziative UE sulla digitalizzazione del mercato del lavoro,
- invita la Commissione a utilizzare l’atto europeo sull’accessibilità quale base per adottare un solido quadro europeo per un ambiente accessibile e inclusivo, ove sia garantita la piena accessibilità degli spazi pubblici, dei servizi, ivi compresi i servizi di trasporto, di comunicazione, amministrativi e finanziari, come pure dell’ambiente costruito. Accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Access City Award (premio per le città a misura di disabili),
- invita gli Stati membri ad attuare pienamente e monitorare costantemente l’intera normativa sull’accessibilità, inclusa la direttiva (UE) 2019/882 (atto europeo sull’accessibilità). (4) Allo scopo di eliminare e prevenire efficacemente e definitivamente gli ostacoli per i lavoratori con disabilità, nonché migliorare e assicurare la disponibilità di servizi accessibili e l’idoneità delle condizioni a cui tali servizi sono erogati,
- esorta pertanto gli Stati membri ad attuare con attenzione la direttiva (UE) 2018/1972 (5) che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, in modo da garantire alle persone disabili di comunicare con servizi di assistenza e di emergenza essenziali,
- invita gli Stati membri a garantire la rapida ed efficace attuazione a tutti i livelli della direttiva (UE) 2016/2102 (6) relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici, per garantire che le persone con disabilità possano reperire tutte le informazioni di cui hanno bisogno in formato accessibile, anche nella lingua dei segni nazionale,
- esorta gli Stati membri a recepire nella legislazione nazionale la direttiva sui servizi di media audiovisivi, attesa ormai da tempo. E a fornire servizi di media audiovisivi accessibili alle persone con disabilità, come previsto all’articolo 7 di tale direttiva,
- esorta le istituzioni UE a migliorare il livello e la qualità dell’accessibilità in tutti i loro edifici e a rendere accessibile ogni genere di informazione. Anche attraverso traduzioni nella lingua dei segni dei vari Stati membri, la produzione documenti in Braille e in un linguaggio di facile lettura,
- esorta i pertinenti servizi del Parlamento a consentire la presentazione delle petizioni nelle lingue dei segni internazionali e nazionali utilizzate nell’UE,
- sottolinea la necessità di fornire servizi di interpretazione nella lingua dei segni e traduzioni linguistiche di facile lettura per le riunioni delle Commissioni, le riunioni plenarie e tutte le altre riunioni del Parlamento, al fine di renderle accessibili alle persone con disabilità.
Lotta alla discriminazione
Regole UE contro tutte le forme di discriminazione, tutela e garanzie per i caregiver e loro riconoscimento reciproco in UE, accesso inclusivo ed equo al sistema giudiziario. Il Parlamento:
- invita gli Stati membri a collaborare in uno spirito di fiducia reciproca per ampliare la portata del riconoscimento reciproco della condizione di disabilità in ambiti quali la mobilità lavorativa e i vantaggi collegati alle condizioni di prestazione dei servizi,
- sottolinea la necessità di estendere i benefici della tessera europea di disabilità in modo tale che siano inclusi anche i vantaggi di un accesso alla salute reciprocamente riconosciuto;
- sottolinea che in particolare i minori con disabilità hanno una probabilità 3,7 volte superiore rispetto ai minori senza disabilità di essere vittime di qualsivoglia forma di violenza, 3,6 volte superiore di essere vittime di violenza fisica, 2,9 volte superiore di essere vittime di violenze sessuali. Evidenziando che i minori affetti da disabilità mentali o intellettive sembrano essere tra i gruppi più vulnerabili, con un rischio di subire violenze sessuali 4,6 volte superiore rispetto ai coetanei senza disabilità. Esorta perciò a definire un quadro europeo per la protezione delle persone con disabilità da ogni genere di violenza,
- evidenzia la necessità urgente di una legislazione dell’UE mirata a proteggere i cittadini contro tutte le forme di discriminazione nell’UE e ritiene che ciò sia essenziale per la corretta attuazione delle politiche previste nella CRPD,
- sottolinea che la risposta alle future crisi sanitarie (dalla preparazione al trattamento) deve assicurare che le persone con disabilità non siano lasciate indietro,
- ribadisce il suo invito alla Commissione affinché collabori con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulle strategie di comunicazione e accessibilità, al fine di garantire che le persone con disabilità abbiano la possibilità di accedere al sistema giudiziario dell’UE senza subire alcuna forma di discriminazione,
- condanna ogni forma di discriminazione contro le persone disabili nei luoghi di lavoro. Invita gli Stati membri e la Commissione ad attuare politiche dirette a prevenire casi di mobbing basati sulla disabilità,
- sottolinea che deve venire evitata l’incarcerazione di persone la cui disabilità è incompatibile con la detenzione e che occorre offrire alternative alle pene detentive,
- sottolinea a tale riguardo la necessità che le politiche e le strategie UE e nazionali sostengano fortemente i membri della famiglia e il personale assistenziale. Ritenendo fondamentale dotarli di un riconoscimento reciproco europeo nel loro ruolo di prestatori di assistenza,
- invita gli Stati membri ad adottare misure adeguate e tempestive per garantire alle persone con qualsiasi tipo di disabilità un accesso effettivo, equo e inclusivo al sistema giudiziario e all’applicazione della legge in tutte le fasi del processo,
- sollecita gli Stati membri a offrire alle persone con disabilità e alla loro rete di sostegno un accesso prioritario alla vaccinazione.
Occupazione e affari sociali
Pari opportunità lavorative, occupazione assistita, quote per disabili. L’Assemblea:
- invita gli Stati membri a promuovere e ad assicurare un quadro normativo e politico per la partecipazione delle persone con disabilità, e in particolare delle donne con disabilità, al mercato del lavoro. Ivi comprese quelle con disabilità occulte, malattie croniche o disturbi dell’apprendimento,
- invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere e sostenere le imprese sociali che si concentrino sull’occupazione delle persone con disabilità, poiché esse sono una leva per stimolare la creazione di posti di lavoro dignitosi,
- incoraggia gli Stati membri a consentire alle persone con disabilità significative e gravi di accedere anticipatamente ai regimi pensionistici pubblici, al fine di contrastare il rischio di povertà ed esclusione sociale durante la vecchiaia,
- esorta gli Stati membri a sostenere modelli di collocamento e sostegno individuali (occupazione assistita) basati sui diritti inclusivi e dignitosi quale mezzi per la transizione delle persone con disabilità, laddove possibile, verso il mercato del lavoro aperto,
- sottolinea la necessità di aiuti finanziari per consentire alle persone con disabilità di assumere o impiegare persone con qualifiche specifiche che le assistano,
- invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l’accesso delle persone con disabilità a posti di lavoro sostenibili e di qualità,
- chiede che gli Stati membri attuino pienamente la direttiva 2000/78/CE del Consiglio. (7) Esorta gli Stati membri a sviluppare prospettive occupazionali per le persone con disabilità migliorando l’attuazione della suddetta direttiva,
- invita gli Stati membri a garantire che il mercato del lavoro e gli ambienti di lavoro siano aperti, inclusivi e accessibili alle persone con disabilità,
- esorta le istituzioni e gli Stati membri a introdurre quote sul lavoro per le persone con disabilità al fine di promuovere un posto di lavoro inclusivo.
Appalti pubblici e finanziamenti UE
Investire nelle pari opportunità, nel rispetto della CRPD. Gli eurodeputati esortano quanto segue:
- gli Stati membri devono rispettare la CRPD quando attuano la legislazione sugli appalti pubblici, in particolare riguardo alla scelta dei mezzi di comunicazione, le specifiche tecniche, i criteri di aggiudicazione e le condizioni di esecuzione dei contratti,
- la Commissione e gli Stati membri devono introdurre, nel contenuto definitivo degli accordi di partenariato sui Fondi strutturali e d’investimento europei e nei relativi programmi, obiettivi e approcci atti a migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità. Rispettando allo stesso tempo i principi di accessibilità e non discriminazione. Bisogna perciò investire nelle pari opportunità e la partecipazione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti dell’esistenza, anche sostenendo la transizione dalla vita negli istituti a quella nelle comunità,
- invita gli Stati membri a sfruttare le possibilità offerte dai pertinenti fondi dell’UE per la creazione di posti di lavoro per le persone con disabilità e la loro formazione.
Digitalizzazione
Implementare tecnologie assistive e adattative. Gli Stati membri dovrebbero:
- valutare le opportunità e il potenziale offerti dalla digitalizzazione e le soluzioni digitali. Riconoscere perciò il valore delle tecnologie assistive e adattative per le persone con disabilità, tenendo debitamente conto della protezione dei dati personali e dei risvolti etici,
- promuovere attivamente la partecipazione delle persone con disabilità mettendo a disposizione i mezzi idonei ad assicurare loro l’accesso ai servizi pubblici online. Con ben altre risorse, aggiungiamo noi, rispetto a quelle finora offerte.
Ricerca
Bisogna implementare gli investimenti nell’innovazione, la quale deve esprimere e rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. L’Europarlamento:
- invita la Commissione a eseguire ulteriori ricerche sull’impatto e gli effetti delle tecnologie emergenti sulla salute delle persone con disabilità, come quelli delle luci a LED sulle persone fotosensibili,
sottolinea la necessità di investire su ricerca e innovazione su occupazione e imprenditorialità delle persone con disabilità, onde promuoverne il sostentamento economico e la partecipazione alla vita economica e sociale.
Istruzione
Formazione professionale, sostegno personalizzato e maggiori finanziamenti. Mentre in Italia 2/3 delle scuole sono tuttora inaccessibili agli studenti con disabilità motoria, il 98% a quelli con disabilità sensoriali (Istat, 2020), il Parlamento europeo:
- invita la Commissione e gli Stati membri a investire nella formazione dei professionisti rispetto alle esigenze delle persone con disabilità,
- sottolinea l’importanza di garantire un sostegno precoce, personalizzato e completo ai minori con disabilità, ai loro genitori e a quanti prestino loro assistenza,
- sottolinea la necessità di incrementare le opportunità di finanziamento per un’istruzione inclusiva, ove possibile e auspicabile, sia per promuovere l’impatto dell’istruzione inclusiva sui minori con o senza disabilità che per finanziare la ricerca nell’ambito dell’istruzione inclusiva
- incoraggia l’utilizzo di nuove tecnologie, compresi i dispositivi di supporto alla mobilità nonché dispositivi e tecnologie ausiliari idonei per le persone con disabilità,
- osserva che l’istruzione svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo individuale e che ambienti di apprendimento accessibili offrono alle persone con disabilità la possibilità di contribuire pienamente a tutti gli aspetti della società,
- invita gli Stati membri a rispettare gli orientamenti definiti dalla Commissione nella sua comunicazione sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, richiamando il dovere dei governi di promuovere l’istruzione inclusiva in tutti i settori dell’istruzione e della formazione, conformemente agli impegni assunti dalle Nazioni Unite nel quadro della CRPD,
- chiede che, nelle politiche nazionali, europee e regionali in materia di istruzione, sia applicato un sistema inclusivo che consenta di integrare i discenti con disabilità nel sistema scolastico ordinario, onde evitare qualsiasi forma di discriminazione.
Protezione dei diritti delle donne con disabilità
Maggior tutela e maggiore partecipazione nei processi decisionali. L’Europarlamento:
- chiede che l’intersezione tra genere e disabilità sia integrata in tutte le politiche, i programmi e le iniziative dell’UE e nei piani d’azione nazionali degli Stati membri. Ottimizzare perciò l’uso degli attuali e futuri strumenti di finanziamento dell’UE per promuovere l’accessibilità e la non discriminazione,
- invita la Commissione e gli Stati membri a garantire il pieno sviluppo, la promozione e la responsabilizzazione delle donne con disabilità e a promuoverne la partecipazione al processo decisionale pubblico,
- invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare con urgenza, attraverso la Convenzione di Istanbul, (8) la violenza di genere a cui le donne e le ragazze con disabilità sono soggette in misura sproporzionata, mediante sanzione criminale specifica della violenza di genere (in conformità al TFUE, articolo 83.1), (9)
- esorta gli Stati membri ad assicurare investimenti pubblici per garantire il pieno accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti per le donne e le ragazze con disabilità. Deplora che l’educazione sessuale sia spesso negata alle ragazze con disabilità. Esorta gli Stati membri a garantire un’educazione completa e inclusiva in materia di sessualità e relazioni,
- invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere modelli imprenditoriali e iniziative di economia sociale volti a migliorare l’inclusione sociale e lavorativa delle donne con disabilità attraverso il piano d’azione sull’economia sociale.
Conclusioni provvisorie
Gli obiettivi della presente strategia potranno venire raggiunti solo attraverso un’azione coordinata a livello sia nazionale che dell’UE. Gli Stati membri, le autorità regionali e locali dovranno impegnarsi a definire e realizzare politiche e programmi sulla disabilità, che rispecchino le azioni proposte dal Parlamento europeo. L’UE dovrà a sua volta svolgere un importante ruolo di sostegno e di monitoraggio continuo.
Un impegno straordinario è richiesto per superare una situazione che vede l’Europa ancora all’età della pietra, sulla gran parte degli argomenti trattati. Solo così si potrà contribuire a realizzare un’Unione dell’Eguaglianza e a rafforzare il ruolo dell’Europa come partner globale nella lotta contro le disuguaglianze, per il raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030. (10)
#Égalité!
Dario Dongo ed Elena Bosani
Note
(1) Speciale Eurobarometro 493, Discrimination in the EU, maggio 2019
(2) GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1.
(3) https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2007:315:0014:0041:IT:PDF
(4) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019L0882&from=IT
(5) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018L1972
(6) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32016L2102&from=IT
(7) https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32000L0078:it:HTML
(8) https://www.istat.it/it/files/2017/11/ISTANBUL-Convenzione-Consiglio-Europa.pdf
(9) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:12016E083&from=SK
(10) https://unric.org/it/agenda-2030/
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Avvocata in Milano e Francoforte sul Meno. Esperta in diritto di famiglia, minorile e penale, è ora iscritta a un master universitario in diritto alimentare