L’assistenza ai disabili in aeroporti e aerei rimane problematica sotto diversi aspetti. A seguire il testo della lettera inviata il 24.9.18 al Presidente di ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). A tutt’oggi priva di riscontro.
‘Egregio Presidente,
Le scrivo in qualità di ‘frequent flyer’ a mobilità ridotta, passeggero Charlie in gergo aeroportuale, nonché membro del Comitato direttivo dell’associazione Disability Pride Italia.
Nonostante la formale applicazione del reg. CE 1107/06, e i progressi realizzati di conseguenza anche in Italia, l’assistenza dei passeggeri disabili merita ulteriori attenzioni. Attenzioni che credo utile sottoporre anche a Lei, se pure in prossimità della conclusione del mandato di Presidente ENAC.
Mi riferisco, in particolare, alle esigenze che seguono:
– garantire l’effettiva e puntuale riconsegna alla porta dell’aeromobile di tutte le attrezzature e i bagagli di cui venga richiesto lo scarico sottobordo. Troppo spesso capita che gli addetti di rampa decidano di lasciare andare sui nastri dei bagagli ordinari gli ausili indispensabili al movimento in autonomia dei passeggeri disabili (es. sedie a rotelle e motorini elettrici per la loro trazione). Causando grave disagio ai passeggeri a mobilità ridotta, oltre a frequenti danni ad attrezzature delicate e costose;
– prevedere lo sbarco prioritario dei passeggeri a mobilità ridotta che abbiano connessioni brevi con altri voli. La procedura standard di imbarco e sbarco dei passeggeri con difficoltà motorie (FILO, ‘First In, Last Out’) si rivela spesso, purtroppo, causa di perdita da parte di questi ultimi dei voli in connessione. Ciò costituisce causa di ingiusta discriminazione nei confronti di coloro che dovrebbero ricevere prioritaria assistenza, e si trovano invece spesso costretti a trascorrere ore negli aeroporti, in attesa della loro ‘riprotezione’. Con ulteriori difficoltà legate a condizioni fisiche che comportano stress superiori alla media. Oltre a richiedere, in caso di lunghi ritardi, assistenze che i servizi aeroportuali non possono fornire;
– attrezzare le sale di assistenza con ‘chaise-longue’ necessarie a offrire sollievo a passeggeri le cui condizioni fisiche richiedono la possibilità di distendere le gambe, quantomeno durante le soste in attesa dei voli (a maggior ragione nei casi di voli di lunga durata o che comunque prevedano più tratte). L’esigenza di cambiare posizione, rispetto a quella seduta ove si è costretti durante il volo, è vieppiù necessaria per coloro a cui non è possibile raggiungere la posizione eretta. Costoro hanno perciò necessità di potersi sdraiare, in attesa di trascorrere ore in posizione seduta costretta. Per esigenze circolatorie, ma anche per prevenire crampi e altre difficoltà.
RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione prestata, mi è gradito porgerLe i più distinti saluti.
Cordialità’
Dario Dongo
Égalité – Disability Pride Italia
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.